Intervista al Cavaliere del Carroccio Andrea Monaci
Il maggio legnanese si avvicina, è proprio il caso di dirlo, a grandi falcate. Tra poche settimane si entrerà nel vivo e quindi, per meglio capire cosa ci aspetta, abbiamo pensato di fare una piccola chiacchierata con il Cavaliere del Carroccio Andrea Monaci.
Caro Cavaliere, sembrano passati pochi giorni dalla tua nomina ed invece abbiamo già visto nevicare e spuntare i primi fiori. Il giorno della tua ufficializzazione hai rivolto un ringraziamento sincero ad un amico che ti ha preceduto, ossia Riccardo Ciapparelli. A distanza di mesi, quelle considerazioni come sono evolute?
Erano sincere allora e lo sono ancora più adesso. Quello del Cavaliere è un compito davvero gravoso, bisogna esserne sempre coscienti. Dedicarsi a questo ruolo significa amare davvero il Palio. Non c’è orario, non c’è impegno personale o lavorativo che riesce a modificare l’agenda del Cavaliere e questo, spesso, può apparire incomprensibile. Non si può che stimare chi ha portato sulle proprie spalle questo mantello perché è un uomo di Palio e per il Palio.
Grazie davvero a Riccardo ma anche a tutti i miei predecessori che sono sempre un esempio.
Andrea, più volte ci siamo detti che il Palio di Legnano è -forse- quello più sicuro d’Italia. Lo dico pensando i cavalli, alla pista ed ai tanti sforzi del compianto Alessandro Centinaio. È davvero così? E cosa ci racconti della sua sicurezza generale? Mi pare che nelle ultime edizioni si sia fatto molto.
Assolutamente sì, il livello tecnico del nostro Palio è altissimo e non ha decisamente nulla da invidiare ad altri, anzi, possiamo essere di esempio e stimolo per molti. Lo dico, ovviamente, nel massimo rispetto, ci sono davvero pochissime cose su cui poter ricercare miglioramenti. È un lavoro costante di affinamento che nei decenni ha creato un contesto e delle procedure ineccepibili. In questi giorni stiamo lavorando proprio con la Commissione Veterinaria a
quella che sarà la grande novità 2024 per quanto riguarda la corsa, ossia la mossa “corta” di 6 metri. Questo, avrà un impatto significativo perché riducendo gli spazi di manovra, la durata della mossa tende a diminuire riducendo lo stress ed il rischio per i cavalli di ferirsi.
Venendo alla seconda parte della tua domanda, non posso che confermare che la collaborazione con Polizia di Stato, Arma dei carabinieri e Polizia Locale sta diventando sempre più stretta e sinergica. C’è uno scambio di informazioni e prescrizioni pressoché quotidiano. Questo significa fare più fatica nelle fasi organizzative, ma avere anche un quadro condiviso e chiaro a tutti. Vorrei ringraziare, senza infingimenti o rischi di captatio benevolentiae, il vicequestore dr.ssa Ilenia Romano, il Luogotenente dr Domenico D’Errico ed il Comandate della Polizia Locale di Legnano, dr Daniele Ruggeri.
Pensiero sicuramente condivisibile. Non si può godere di un evento così bello senza la giusta sicurezza. Il Palio si rivolge a famiglie, bambini e richiama migliaia di persone e grandi Autorità: non possiamo sottovalutare davvero nulla. Cambiamo fronte: ci anticipi qualche novità significativa del 2024?
Le novità non sono poche, anzi, tantissime. Qualcuna sarà evidente, altre saranno meno visibili perché attengono l’organizzazione, ma sono importantissime. Volendo sceglierne tre più evidenti direi:
- Una giornata del Palio più corta. Quest’anno tutti gli eventi sono anticipati di 30 minuti e sarà posta particolare attenzione ai tempi della sfilata che, talvolta, per mille motivi è risultata troppo sfilacciata.
- La mossa corta che citavamo prima. Si tratta di una novità importante perché sarà più aderente al regolamento (n.d.r. A Legnano non è consentita la partenza dei cavalli in rincorsa), ridurrà lo stress dei cavalli e, si spera, i tempi globali.
- Un ripensamento della Veglia Croce. Penso sia una delle manifestazioni di rito più belle ed emozionanti, specie per il suo significato religioso. Quest’anno sarà celebrata in Basilica ma in costume e sarà posta particolare attenzione alla regia, con un ambiente più raccolto a lume di candela e canti gregoriani in latino. Imperdibile.
Il tuo sostegno alla Fondazione è sempre stato forte, sin da quando curavi, da volontario i biglietti. Cosa cambia la Fondazione nel mondo del Palio e come si sta evolvendo, nella tua visione, il suo ruolo?
La Fondazione è l’organizzatore del Palio, non può che essere un player centrale della nostra manifestazione. È stata voluta per questo. L’edizione 2024 sarà il secondo Palio totale organizzato dalla Fondazione ed in una storia lunga come quella della nostra manifestazione, due anni significa essere ancora neonati. Di certo il “piccolo” cresce velocemente.
Devo dire che, con l’avvento del Segretario Generale (n.d.r. Livio Frigoli), la Fondazione sta iniziando a dispiegare tutto potenziale. Per chi vive quotidianamente l’organizzazione, questo è già evidente, ma credo che tra un paio di anni al massimo, sarà lapalissiano per tutti. Basti pensare a quale impatto sta iniziando ad avere sulla vita anche culturale della città…
Il Palio è una macchina complicata ma sempre più perfetta. Servono persone giuste, sostegno delle associazioni ed un coordinamento sempre più affinato e forte. In questo senso, la Fondazione ed i suoi uomini sono un abito sartoriale.
Prometto che siamo all’ultima domanda, anche perché mi rendo conto che alcuni passaggi avrebbero richiesto una serata intera. Cavaliere, come sta cambiando il tuo ruolo nell’era della Fondazione?
Bella domanda… mi sembra stia diventando un nodo di coordinamento sempre più centrale. Se vediamo i regolamenti e lo Statuto, a questa figura sono riservate responsabilità davvero importanti ed i fronti sono sempre di più. Serve una sintonia totale tra Magistrati, CdA e Cavaliere per riuscire ad operare con la massima serenità, e serve una squadra davvero motivata. Fortunatamente, mi par di poter dire, le stelle sono allineate.
Intervista a cura di Luca Vezzaro – Famiglia Legnanese