Premio Tirinnanzi

Premio di Poesia Città di Legnano

Giuseppe Tirinnanzi

L’idea del premio per poesie inedite “Città di Legnano-Giuseppe Tirinnanzi” nacque nel 1980, nell’ambito della Famiglia Legnanese, il sodalizio culturale che si propone di coltivare le tradizioni locali e dare loro nuovo impulso. Si voleva onorare la memoria di Giuseppe Tirinnanzi, toscano di nascita ma legnanese d’adozione, che all’esercizio della poesia aveva saputo unire quello di una fortunata attività imprenditoriale.

I figli Talisio e Giampietro accolsero con entusiasmo la proposta di istituire un premio intitolato alla memoria paterna, così come aveva suggerito Luigi Caironi, presidente della Famiglia Legnanese. L’intento era di offrire a chiunque lo desiderasse la possibilità di esprimere il proprio talento; si voleva inoltre promuovere, nella regione del Porta e del Tessa, la poesia in dialetto.La Famiglia Legnanese si assunse i compiti organizzativi del Premio e designò come presidente della giuria Piero Chiara. Fu lo scrittore a dettare il regolamento: ci sarebbero state due sezioni distinte, una per l’italiano e una riservata ai dialetti lombardi. Chiara voleva un premio trasparente. Per questo stabilì che le poesie arrivassero al “Tirinnanzi” in forma anonima, contrassegnate da un motto. Soltanto dopo aver proclamato i finalisti e individuata la poesia vincitrice, la giuria apre le buste che contengono i nomi degli autori finalisti.

Inoltre, la partecipazione al premio sarebbe stata completamente gratuita, come è sempre rimasta.

Dal 1990 al 2009 ha presieduto la giuria Luciano Erba.
Dal 2010 è presidente della giuria Franco Buffoni.
Nel 2007 si è celebrato l’anniversario del Premio con una riuscita manifestazione denominata “Legnano Poesia”, una settimana di appuntamenti di letteratura, musica e arte.
Dall’edizione 2009, tra i patrocini al Premio di poesia, si è aggiunta la “Fondazione Tirinnanzi” per volontà dei familiari che intendono portare avanti con impegno questa iniziativa culturale nel ricordo del poeta Giuseppe Tirinnanzi e dei suoi figli.

In occasione della XXX edizione del Premio, il bando è stato completamente rivisto.

Lo spirito originario che prevedeva la partecipazione in forma anonima e con scritti inediti non era più attuale in un’epoca in cui l’obiettivo non è più quello di incoraggiare a esprimersi, quanto piuttosto di saper selezionare in un mare di offerte le espressioni di qualità. Al tempo di Internet anche distinguere tra editi e inediti era diventato praticamente impossibile, così il presidente della Giuria Franco Buffoni ha proposto una svolta: restano le sezioni dedicate a italiano e dialetto, in più è istituzionalizzato il Premio alla Carriera. Ma ora il bando è riservato a chi ha già pubblicato i suoi libri e quindi è già stato sottoposto a una selezione.

Come sempre, il Premio è organizzato dalla Famiglia Legnanese, dal Comune di Legnano e dalla Fondazione Tirinnanzi: lodevole esempio di quella collaborazione tra pubblico e privato, che proprio nell’ambito della cultura e della ricerca assicura solitamente i migliori risultati.

Premio Tirinnanzi

Come Funziona

Fino alla XXIX edizione (2011) all’arrivo dei plichi, i gruppi di poesie erano controllati dalla Segreteria per stabilire se sono in regola, assemblati e numerati (sia la busta che le otto copie) con un numero progressivo. I singoli gruppi erano registrati solo con accanto il motto e distribuiti ai sette giurati; l’altra copia resta agli atti.

I componenti la Giuria, dopo la lettura di tutte le composizioni comunicavano, singolarmente, alla segreteria i numeri di registrazione delle due poesie inedite richieste (25 per l’italiano e 10 per il dialetto). Tali numeri progressivi di registrazione non erano ovviamente noti ai singoli concorrenti.

A quel punto la segreteria, con i conteggi dei voti espressi dai componenti la Giuria, formava una prima “rosa” che trasmette ai giurati, i quali rivedono tutte le composizioni che avevano riportato almeno due voti, portando poi – in settembre alla riunione finale di giuria – 10 gruppi di poesie per l’Italiano e 5 per il dialetto (sempre indicati con i rispettivi numeri di registrazione).

Durante la riunione della giuria, le poesie rimaste in gara erano rilette, vagliate e scelte con varie votazioni. Scaturivano così le poesie finaliste, e fra queste quella vincitrice per ciascuna sezione. Si passava infine all’apertura delle buste corrispondenti, scoprendone l’autore solo in questa fase, cioè a giudizio formulato.

La formula era trasparente, voluta fin dalla prima edizione, nel 1981, dall’allora presidente Piero Chiara e mai modificata per 29 anni.

Con la XXX edizione è cambiato tutto: vista l’impossibilità oggettiva nell’era di Internet di distinguere tra testi editi e inediti, preso atto di un continuo proliferare di scritti che però solo in parte contribuivano ad alzare la qualità del premio, il presidente della Giuria Franco Buffoni ha proposto una revisione radicale del bando: restano le due sezioni per autori in lingua italiana e dialetto della Lombardia o di area linguistica lombarda (inclusa la sponda piemontese del Lago Maggiore), ma viene eliminata la formula della partecipazione anonima e  almeno per quanto riguarda l’italiano il Premio è riservato a opere edite.

Alla sezione italiano si partecipa inviando quattro copie di un libro di poesie edito nel biennio precedente la chiusura del bando, per la sezione dialetto l’intervallo di tempo è allungato all’ultimo lustro e sono ammesse anche silloge inedite composte da almeno 30 poesie. In questo modo si punta ad alzare la qualità dei partecipanti, approfittando della selezione già operata dalle case editrici. I libri devono essere inviati in quattro copie ai tre membri della Giuria tecnica e alla segreteria del premio: la Giuria tecnica coadiuvata dal presidente della Famiglia Legnanese, dal sindaco di Legnano o da un suo delegato, da un membro della Famiglia Tirinnanzi e dal segretario del Premio provvede poi a selezionare tre finalisti per l’italiano e il vincitore del dialetto.

Durante la cerimonia di premiazione, i tre finalisti per l’italiano leggono una loro opera e sono intervistati da un membro della Giuria tecnica. A decretare il vincitore è la Giuria popolare che ha così modo di farsi un’idea sia dell’opera che dell’autore, e che esprime il proprio giudizio su cartoline distribuite nei giorni precedenti la cerimonia e direttamente in sala. Il conteggio dei voti avviene in diretta alla presenza di un notaio, il finalista che ha ottenuto il maggior numero di voti è nominato vincitore della sezione italiano.

Questo meccanismo ha permesso di snellire notevolmente la macchina organizzativa, a tutto vantaggio dei premi che ora sono tra i più consistenti in ambito nazionale.

Il Nuovo Premio Tirinnanzi ha poi istituzionalizzato il Premio alla Carriera che con il vecchio bando era stato assegnato prima al poeta Luciano Erba e poi al poeta Franco Loi. La Giuria tecnica coadiuvata dal presidente della Famiglia Legnanese, dal sindaco di Legnano o da un suo delegato, da un membro della Famiglia Tirinnanzi e dal segretario del Premio sceglie il vincitore tra i poeti di chiara fama che si siano particolarmente distinti nella propria ricerca linguistica, tematica e nell’impegno civile. Il Premio alla Carriera della Fondazione Tirinnanzi è di 5.000 euro.

Premio Tirinnanzi

Chi è Giuseppe Tirinnanzi

Proveniente da una famiglia fiorentina di commercianti, costretto a interrompere gli studi universitari, per vicissitudini familiari si trasferì prima a Milano poi a Legnano, dove accettò un incarico di insegnante di italiano, greco e latino in un istituto locale.

Successivamente costituì una fabbrica di guarnizioni e minuterie idrauliche, tuttora esistente e condotta dal figlio Talisio, mentre il secondogenito Giampietro fondò un’industria di mobili per ufficio.

Fin da ragazzo il Tirinnanzi aveva iniziato una intensa attività letteraria, mai interrotta. Il suo primo volume di poesie “Carmina nova”, con una prefazione di Roberto Mandel, è del 1941, cui fece seguito un’opera di saggistica “Processo ai genitori”.

Seguirono altre opere sui temi più disparati, dall’amore alla politica, ai fatti di costume affrontati con stile fresco, appassionato, ricco di brio e di spontanea arguzia toscana, alla maniera di Trilussa, ma con sferzate che possono ricordare anche Marziale o la satira oraziana.

È verseggiatore efficace nel trattare con amara vigoria la satira civile, mentre è misurato e signorile nelle poesie amorose. Per altri aspetti, invece, si rivela un contemplativo solitario, incantato dalla natura che gli suggerisce quadri ricchi di colore. Nella poesia descrittiva il suo verso limpido e fresco acquista una bella sonorità toscana, una musicalità suggestiva, un ritmo che non di rado tende al maestoso.

L’ultimo suo volume prima della morte (4 giugno 1976) fu “Mezzo secolo e più di poesia”.

Tra i molti riconoscimenti avuti, citiamo il Premio letterario International Adward rilasciato dall’International Institute of Arts and Letters e la “tessera d’oro” della Famiglia Legnanese, quale cittadino benemerito di Legnano.

Questo sodalizio ha istituito a suo nome, dal 1980, il premio di poesia inedita, mentre l’Amministrazione comunale, nel centenario della nascita, gli ha dedicato una piazza.

Premio Tirinnanzi

Albo d’oro

AnnoItalianoDialetto
1981Vincenzo CelanoAntonio Bodrero
1982Sandro ZanottoMara Soldi Maretti
1983ex aequo: Giovanni Benincasa Efisio Cadoni Mara Soldi Maretti M. Luisa SpazianiGiovanni Scaramella
1984Roberto SanesiRosanna Pirovano
1985Mario RanalliMarco Candiani
1986finalisti ex aequo: Silvio Bordoni Gino Dal Monte Giacinto Di Stefano Stefano Puglisi Gianluigi Saccoex aequo: Marco Candiani Adelio Finulli Mara Soldi Maretti
1987ex aequo: Pietro Cimatti Enzo SonatoUmberto Zanetti
1988Helle BusaccaBruno Zocchi
1989Realizzazione volume “I poeti del Premio Tirinnanzi 1981-1988”
Storia di questo premio letterario; antologia poesie vincitrici e finaliste.
1990Gianfranco RaspaUmberto Zanetti
1991Paolo BertolaniMemo Bortolozzi
1992Thea Maria Parodi-RonconElio Scamara
1993Antonio De Marchi-GheriniGianluigi Sacco
1994Lucio PisaniTeresa Celeste
1995Franco BuffoniVittorio Soregaroli
1996Paolo SangiovanniIvan Bettini
1997Annamaria De PietroBruna De Biasi
1998Realizzazione seconda antologia
“I poeti del Premio Legnano-Tirinnanzi 1981-1997”.
1999Alberto BeccariGiacomo Scalvini
2000Giovanna VizzariAlberto Jelmini
2001ex aequo: Maria Liscio Guido ZavanoneAngelo Trotti
2002Sergio PencoDario Tornago
2003Carlo ValtortaLuigi Medolago
2004Gabriele VoltaVelise Bonfante
2005Alberto JelminiUmberto Zanetti
2006Moreno MaraniArmando Azzini
2007Franco CaminitiAntonio Alessi
2008Valentino RonchiMaurizio Noris
2009Tullio MarianiGianfranco Pavesi
2010non assegnatoFranco Spazzi
2011Alberto NessiRenato Laffranchini